Thursday, October 4, 2007
Concert in Padova
A review from the Ancona Jazz site:
http://www.anconajazz.com/it/news/giulianoperinpassionreasoncaligola2006.php
GIULIANO PERIN
“Passion & Reason” – Caligola (2006)
Giluano Perin, vibrafono; Marcello Tonolo, pianoforte; Luciano Milanese, contrabbasso; Massimo Chiarella, batteria; Neil Leonard, sax alto, sax soprano; Maurizio Scomparin, tromba; special guest: Dave Samuel, marimba
Sottopongo volentieri alla vostra attenzione questo vibrafonista, giunto solo al terzo disco pur non essendo giovanissimo. Personalmente, posso dire di averlo conosciuto in club e di averne riportato un’impressione, molto positiva, di un musicista umile e riservato ma ben conscio delle proprie potenzialità espressive.
Ciò che colpisce di più in questo disco, e in maggiore misura rispetto al precedente “Into The Vibes”, è la qualità delle composizioni originali, scritte a arrangiate da Perin con rara maestria e una consapevolezza tutta italiana nella sintesi melodica. Da tempo vado sostenendo che i temi scritti dai nostri jazzisti, fin da prima della guerra, hanno un fascino peculiare, ad un ascolto attento subito distinguibili. E qui i temi colpiscono dal primo ascolto, con il loro sapore alla Horace Silver e Art Blakey, ma filtrati e arricchiti da profumi urbani tipici italiani.
Il solito hard bop? No, per niente. Piuttosto del vero jazz che guarda alla tradizione per un messaggio di grande modernità. E non è poco. Un ulteriore punto di interesse è la qualità dei soli di Perin, curiosamente “stridenti” con l’atmosfera dei brani per quella componente alla Lionel Hampton che anima il suo portato stilistico. E non dimentico gli altri: se i fiati rispondono con notevole perizia (più lirico Scomparin, più teso e swingante Leonard, peraltro assai convincente al soprano), entusiasma la sezione ritmica, veramente all’altezza di quelle super lodate d’oltreoceano, con un Max Chiarella che sarebbe ora di valutare nel modo più giusto. In fine l’ospite d’onore Dave Samuels, amicissimo e mentore di Perin, dà un apporto alla marimba da fuoriclasse qual è.
Penso che arriverete alla fine di questo disco senza fermarvi mai, e d’altronde i brani sono tutti belli e variati, tali da rendere l’ascolto di estrema piacevolezza. Permettete di citare almeno “In Tangenziale”, dove sono inclusi i rumori della terribile tangenziale di Mestre, e il recupero di “Innamorati a Milano”, splendida e forse oggi dimenticata canzone di Memo Remigi, qui trattata a mo’ di ballad dallo struggente portamento.
“Passione e ragione” : non poteva esistere titolo migliore per questo disco, che non merita affatto di essere confuso nella montagna di uscite (brutte e inutili, per lo più) che angosciano il mercato.
Massimo Tarabelli
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